L’architettura della Sede Mondandori

La sede della Mondadori Editore ubicata a Segrate nei pressi dell’Idroscalo, oggi di proprietà delle Assicurazioni Generali, è considerata uno dei maggiori esempi di architettura contemporanea presenti in Italia, per le sue caratteristiche architettoniche, strutturali e impiantistiche innovative.

Progettata dall’architetto Brasiliano Oscar Niemeyer, scomparso nel 2012 all’età di 104 anni, che fu incaricato nel 1968 da Giorgio Mondadori, figlio del fondatore Arnoldo, e inaugurata nel 1975, in quanto la sede di Milano non era più sufficiente ad ospitare il personale dell’azienda in forte espansione.

Studio di architettura Fiorentiniassociati

Andrea Fiorentini Architetto

L’impianto architettonico “monumentale” costituito da un volume monolitico di 200 mt di lunghezza è caratterizzato da una struttura portante in cemento armato a vista, articolato da grandi arcate espressive ad ampiezza variabile, che enfatizzano il carattere celebrativo della tradizione aziendale, una sorta di “architettura pubblicitaria” come l’aveva definita lo stesso architetto Niemeyer.

Le grandi arcate in cemento emergono da un ampio specchio d’acqua che rimanda al paesaggio agrario lombardo caratterizzato dalle risaie, un grande lago di 20.000 mq che esalta con i riflessi la leggerezza delle strutture ad archi e al contempo assolve a funzioni tecniche di riserva idrica necessarie agli impianti di irrigazione, antincendio e condizionamento.

L’accesso agli uffici avviene percorrendo una “passerella” sull’acqua che trasforma il semplice tragitto dal parcheggio al luogo di lavoro in una piacevole “passeggiata”.

Il volume degli uffici arretrato rispetto alle arcate in cemento è composto da 5 piani interamente vetrati, “appesi” alla struttura delle arcate in cemento, soluzione innovativa che consente oltre ad una leggerezza visiva, una totale flessibilità e libertà distributiva interna degli uffici.

Completano la sede due volumi bassi che ospitano i servizi quali ristoranti, negozi e attrezzature di svago e sportive, composti da piante a forma “naturalistica” che rimandano a dalle foglie.

Il tutto è inserito all’interno di un ampio parco di circa 200.000 mq progettato dal paesaggista Toscano Pietro Porcinai.

 

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